È il solito fiume in piena, lo scafato, navigatissimo Antonio Ricci. Che difende l’irriverenza del suo modo di fare televisione.
Antonio Ricci è sempre stato un personaggio che dice le cose come le pensa, anche se questo ha poi come conseguenza lo scaturire di forti polemiche. E questo è stato anche il sunto del discorso che il creatore di “Striscia la notizia” ha tenuto all’Università La Sapienza di Roma.
L’autore televisivo ligure ha legato il suo nome principalmente a Striscia, ma nella sua lunga carriera in tv ci sono anche tanti altri programmi ancora ricordati con grande affetto ai giorni nostri. Su tutti “Drive in”, che fu un vero e proprio manifesto degli usi e costumi degli anni Ottanta.
Andato in onda dall’ottobre del 1983 all’aprile del 1988, “Drive in” divenne una delle principali trasmissioni in Italia. Ed Antonio Ricci proprio di “Drive in” e della sua storia ha parlato ai tanti studenti radunatisi nell’ateneo romano apposta per ascoltarlo. Qui però lui non ha mancato di lanciare strali a destra e a manca, come suo solito.
Se c’è una prerogativa che è propria di Ricci e che può essere intesa sia come un pregio che come un difetto è quel senso di impunità che lui trasmette. E che anche Pier Silvio Berlusconi gli ha attribuito, quando “Striscia la notizia” ha fatto scoppiare il bubbone Giambruno, nello scorso mese di ottobre.
Antonio Ricci, cosa dice sulla censura e sui suoi bassi ascolti
Lui si scaglia proprio contro la censura, legittimando il ruolo di predominanza occupato da più di trent’anni dalla sua “Striscia la notizia”. E cita la querelle in corso da lungo tempo con Claudio Baglioni, accusato di avere copiato da più fonti per la realizzazione di alcune sue canzoni.
Gli avvocati del cantautore romano sono riusciti ad ottenere il ritiro di un libro dal titolo “Tutti poeti con Claudio”, che metteva in risalto proprio questo aspetto, assieme alle puntate di Striscia che trattavano tale, scottante argomento.
Ma Ricci è riuscito ad aggirare questa censura mandando in onda servizi di altre trasmissioni, come ad esempio “Le Iene”, che pure avevano trattato della cosa. Intanto lui e Baglioni si vedranno in tribunale a gennaio 2025, con il cantautore che lo ha citato per diffamazione.
Niente però ferma Antonio Ricci, il quale ammette di volere fare della provocazione per irridere qualsiasi tentativo di mettergli la museruola. Poi il 74enne di Albenga, accompagnato nella sua conferenza con gli studenti universitari de La Sapienza da Barbara Palombelli e Victoria Cabello, parla anche di Sanremo, Amadeus e Fiorello.
E spende belle parole per tutti loro, concentrandosi in particolare proprio su Fiorello. “Entro dieci anni dovrà condurre Striscia, io e lui abbiamo questo patto”. Ma glissa sul fatto di essere sempre, sistematicamente battuto dalla concorrenza rappresentata da “Affari tuoi”, che addirittura fa il doppio in termini di ascolti.
Uno dei volti più famosi del programma di Ricci è senz’altro Valerio Staffelli, la cui figlia – bellissima e molto brava – ne sta ripercorrendo le orme.
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