Buone notizie per una vasta platea di anziani italiani: coloro che sono in maggiore difficoltà potranno usufruire di numerosi bonus.
L’Italia, da qualche decennio a questa parte, è stata definita come “un Paese di persone anziane”. A causa delle difficoltà economiche e della problematiche a trovare un lavoro, infatti, numerosi italiani decidono di non mettere su famiglia o, comunque, di non fare figli o farne solamente uno.
Conseguenza di tutto ciò è un calo demografico che, ormai, si registra dai primi anni 2000, quando l’espressione “culle vuote” è entrata a far parte del nostro vocabolario con una frequenza molto alta. Dall’altro lato, gli anziani, ormai la maggior parte della popolazione italiana, necessitano di numerose accortezze e cure, visto il loro stato fragile.
In Italia sono circa 14 milioni e, di questi, ben 2,8 milioni sono non autosufficienti. Il termine fa riferimento a coloro che, a causa di malattie o disabilità, non sono in grado di svolgere autonomamente le attività quotidiane. Nel nostro Paese, diverse leggi e normative tutelano i loro diritti e prevedono l’accesso a servizi e prestazioni di sostegno.
Per poter rientrare nella categoria “non autosufficiente”, bisogna superare un’apposita procedura che coinvolge un’equipe medica dell’INPS. In base alla gravità della condizione, l’anziano può essere classificato in uno dei seguenti tre livelli: lieve, media o grave. Il primo richiede assistenza per alcune attività quotidiane; quello medio necessità di assistenza per la maggior parte di esse; mentre quello grave richiede assistenza per tutte le attività giornaliere.
Gli anziani non autosufficienti possono usufruire di numerosi bonus governativi per alleviare la loro condizione sociale ed economica. Posso godere dell’Indennità di accompagnamento, una prestazione economica mensile erogata dall’INPS agli invalidi totali e permanenti che non sono in grado di deambulare autonomamente o di svolgere le normali attività quotidiane senza l’assistenza continua di un’altra persona.
Ancora, coloro che rientrano nella categoria possono richiedere l’Assegno di Inclusione, un sussidio economico per contrastare la povertà, accessibile anche ai nuclei familiari con anziani non autosufficienti. L’importo varia a seconda del reddito e della composizione della famiglia. Gli anziani non autosufficienti con disabilità, proseguendo, hanno diritto a detrazioni fiscali per le spese mediche sostenute, senza franchigia.
Queste persone, poi, possono usufruire della Disability Card, una carta che consente l’accesso a servizi gratuiti o a costo ridotto per il trasporto, e a luoghi di cultura e dedicati al tempo libero. Chi assiste un anziano non autosufficiente, inoltre, ha diritto alle agevolazioni lavorative previste dalla Legge 104, come i permessi retribuiti e il congedo straordinario.
Insieme a questi diritti, gli anziani non autosufficienti possono accedere a servizi di assistenza domiciliare, tra cui: l’assistenza infermieristica, fisioterapica e riabilitativi; ma anche i centri diurni e quelli integrati. Ricordiamo, infine, che i diritti degli anziani non autosufficienti possono variare in base alla regione di residenza e alle specifiche circostanze individuali.
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