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Beffa badanti: dal primo aprile il nuovo bonus ma tante saranno licenziate

Published by
Chiara Cacioppo

Una vera beffa per le badanti: il nuovo bonus dal primo aprile potrebbe portare a diversi licenziamenti. Di cosa si tratta nello specifico?

Dal primo aprile, una nuova opportunità dovrebbe arrivare per le badanti: un bonus che permette loro di non versare più i contributi.

Novità in arrivo per le badanti, ma non sono del tutto vantaggiose – 4minuti.it

Tuttavia, dietro a questa iniziativa si nascondono delle conseguenze che potrebbero minacciare il posto di lavoro di molte di loro.

Badanti, arriva il nuovo bonus ma si rischia di perdere il posto di lavoro: tutti i dettagli

L’obiettivo di questo bonus è chiaro: alleviare i costi del lavoro domestico delle badanti e promuovere la regolarizzazione del settore. Tagliare la spesa per anziani sempre più in difficoltà e scoraggiare il lavoro nero. Ma c’è un dettaglio importante da considerare. Questo beneficio si applicherà solo a nuove assunzioni o alla trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.

I contributi delle badanti li pagherà lo stato, agevolando gli anziani – 4minuti.it

Ciò significa che molte lavoratrici potrebbero trovarsi in una situazione difficile. Se un anziano che già ha una badante con un contratto a tempo indeterminato desidera ottenere il bonus, potrebbe decidere di licenziare la vecchia lavoratrice per assumerne una nuova, solo per poter usufruire dell’agevolazione. A meno che il governo non intervenga per modificare questa condizione. Il rischio di perdere l’occupazione potrebbe diventare una realtà per molte donne che svolgono tale professione.

Naturalmente, per le badanti che sono già in condizioni contrattuali favorevoli, il bonus rappresenta un sollievo: non dovranno più versare i contributi, poiché sarà lo Stato a coprirli. Tuttavia, è importante considerare gli effetti collaterali di questa misura sul mercato del lavoro nel settore in questione. Inoltre, il bonus sarà applicabile solo agli anziani sopra gli 80 anni di età e con un ISEE socio-sanitario fino a 6.000 euro.

Ciò limita ulteriormente il numero di persone che potrebbero beneficiare dell’agevolazione e potenzialmente riduce le opportunità di lavoro nel settore. Si tratta, quindi, di un’iniziativa che ha degli aspetti positivi ma altrettanto negativi. Che potrebbe portare ad un aumento della precarietà per alcune badanti, pur offrendo un sollievo finanziario per altre. È fondamentale che il governo tenga conto delle implicazioni e adotti eventuali misure correttive.

Così da garantire che il bonus non diventi una beffa per le lavoratrici del settore. Il lavoro di assistenza è uno dei più complessi, sia a livello emotivo che professionale. Prendersi cura delle persone fragili denota una grande intraprendenza e bontà d’animo. Le badanti, infatti, non hanno una vita facile, e questa mossa dello Stato mira ad aiutare sia loro che gli anziani con reddito basso.

Chiara Cacioppo

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