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Carpineto Romano, Palazzo Pecci verso l’acquisto: il governo approva l’ODG di Ciocchetti (FdI)

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Emiliano Belmonte

Un’azione concreta per la tutela del patrimonio culturale

Con l’approvazione dell’ordine del giorno al Decreto Legge Cultura, il Governo ha manifestato la volontà di supportare il Comune di Carpineto Romano nell’acquisto di Palazzo Pecci, un edificio di straordinario valore storico e artistico. Il deputato Luciano Ciocchetti (FdI) ha promosso questa iniziativa per garantire la tutela, il restauro e la valorizzazione del palazzo, attraverso un programma straordinario finalizzato alla conservazione delle strutture architettoniche, delle opere d’arte e degli arredi storici.

Un patrimonio di inestimabile valore per la comunità

Situato nel cuore di Carpineto Romano, Palazzo Pecci è un autentico gioiello della storia locale. Conosciuto per essere la casa natale di Papa Leone XIII, conserva una straordinaria raccolta di dipinti, arredi d’epoca e documenti storici, testimoniando il prestigio della nobile famiglia Pecci.
Oltre alla sua importanza religiosa e culturale, il palazzo rappresenta un punto di riferimento per la valorizzazione turistica del territorio, con la prospettiva di essere trasformato in un museo aperto al pubblico, capace di attrarre visitatori da tutta Italia.

La storia e le trasformazioni architettoniche di Palazzo Pecci

Approfondimento storico a cura di Leo Gavillucci

Il borgo medievale di Carpineto Romano, sviluppatosi lungo il crinale del monte “La Foresta”, è caratterizzato da antiche fortificazioni, torri e residenze nobiliari. Tra queste, Palazzo Pecci ha una storia affascinante.
Originariamente una struttura difensiva, il palazzo passò alla famiglia Pecci alla fine del 1500, con un progressivo ampliamento che lo trasformò in una residenza signorile. Tra il Seicento e il Settecento, furono aggiunti nuovi ambienti, tra cui una biblioteca, stanze di rappresentanza e un mulino ad olio.
Con l’elezione di Papa Leone XIII, la residenza fu ulteriormente modificata con la costruzione di un terzo piano, la caratteristica doppia scalinata d’accesso e un collegamento diretto con la chiesa di San Leone Magno, permettendo alla famiglia Pecci di partecipare alle celebrazioni religiose senza uscire dal palazzo.
Oggi, l’edificio conserva al suo interno opere di inestimabile valore: ritratti della famiglia Pecci, soffitti a cassettoni decorati, mobili intarsiati e una preziosa biblioteca, con documenti di grande interesse storico.

Un’opportunità strategica per la crescita turistica e culturale

Secondo Luciano Ciocchetti, l’acquisto e la valorizzazione di Palazzo Pecci rappresentano una grande opportunità per il rilancio del turismo culturale nei Monti Lepini. Il Comune di Carpineto Romano è al lavoro per trasformare il palazzo in un polo museale di rilievo, con l’obiettivo di offrire percorsi interattivi ed esperienze immersive a visitatori e studiosi.
Questa iniziativa si inserisce perfettamente nella filosofia del Decreto Legge Cultura, che mira a rendere il patrimonio storico e artistico più accessibile, favorendo la crescita di un turismo culturale sostenibile e di qualità.

La soddisfazione del sindaco Stefano Cacciotti

Soddisfatto dell’approvazione dell’ordine del giorno, il sindaco di Carpineto Romano, Stefano Cacciotti, ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro svolto:
“Palazzo Pecci è il cuore della nostra storia e rappresenta un patrimonio inestimabile per la comunità. L’impegno del Governo e del deputato Luciano Ciocchetti è stato fondamentale per portare avanti questo progetto che darà nuova vita a un luogo simbolo di Carpineto Romano. Grazie a questo intervento, possiamo finalmente guardare al futuro con la consapevolezza di poter offrire ai cittadini e ai visitatori un centro culturale di riferimento. Il restauro e la valorizzazione di Palazzo Pecci saranno il motore di una nuova stagione di crescita per il nostro territorio, rafforzando il turismo e l’identità storica della nostra comunità”.

Verso una nuova era per Palazzo Pecci

L’approvazione dell’ordine del giorno segna un passo importante per la tutela del patrimonio culturale nazionale. Ora resta da definire le modalità di acquisizione e gestione dell’edificio, affinché possa essere reso fruibile dal pubblico e valorizzato al meglio.
L’investimento nella cultura e nella storia è un segnale forte di attenzione alla memoria del Paese. Il recupero di Palazzo Pecci rappresenta un esempio virtuoso di come il patrimonio storico possa diventare un motore di crescita culturale ed economica, rafforzando il ruolo dell’Italia come punto di riferimento per il turismo artistico e storico internazionale.

Emiliano Belmonte

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