Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, espone gli obiettivi della nuova riforma dell’IRPEF. Ecco tutti i dettagli.
Il governo presieduto da Giorgia Meloni si propone di ridurre le imposte per coloro che dichiarano redditi superiori ai 50 mila euro all’anno, finanziando tale iniziativa attraverso un concordato biennale delle partite IVA e degli autonomi. È il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, a comunicarlo in un’intervista al Corriere della Sera. Ecco l’obiettivo della nuova riforma dell’IRPEF.
L’adeguamento progressivo dei redditi dichiarati alla realtà potrebbe prevedere aumenti annuali, basati su dati come la fatturazione elettronica e gli indici sintetici di affidabilità fiscale. Leo riconosce il rischio di reazioni negative da parte della Lega, ma sottolinea una “condivisione totale della riforma” con il Carroccio.
Inoltre, il viceministro spiega la regola dei cinque anni per la riscossione, secondo cui le cartelle non riscosse vengono restituite all’ente creditore per essere gestite autonomamente, assegnate a soggetti privati o riaffidate all’Agenzia delle Entrate. Questo per razionalizzare il processo concentrando le risorse sui crediti effettivamente recuperabili.
Leo sottolinea l’obiettivo di ridurre l’IRPEF per il ceto medio-basso e mette in evidenza il peso fiscale che grava sui redditi superiori ai 50 mila euro, spesso oltre il 50%. Tuttavia, precisa che l’abbassamento delle imposte sarà limitato a coloro che hanno risorse disponibili. Il governo prevede di raccogliere “alcuni miliardi” attraverso il concordato biennale per poi destinare tale somma alla riduzione delle imposte, ma solo per i redditi più elevati.
Il concordato coinvolge oltre 4 milioni di partite IVA e lavoratori autonomi, che riceveranno proposte di adeguamento graduale dei redditi dichiarati a quelli reali. L’accettazione delle proposte entro il 15 ottobre garantisce l’assenza di controlli fiscali. Leo ammette l’impossibilità di fare previsioni sul numero di adesioni, ma sottolinea l’importanza di gestire con cura le proposte per ottenere un alto tasso di adesione.
Come ben sappiamo, in Italia, il mondo delle partite IVA è molto vasto e spesso è il più tartassato. Poche tutele e, di converso, tanti costi da sostenere per i liberi professionisti, spesso assai giovani. Leo respinge le critiche sul concordato, affermando che la riforma favorisce coloro che adempiono ai propri doveri fiscali, mentre è inflessibile con gli evasori. L’obiettivo è ridurre le tasse per tutti, premiando chi adempie agli obblighi fiscali e costringendo gli evasori a pagare quanto dovuto.
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