La diva internazionale, affermata nel sistema dello show business hollywoodiano, ha dovuto fare i conti con i suoi problemi di autostima.
La notorietà, la fama: un’arma a doppio taglio. Quando il successo raggiunge un essere umano in giovane età, è possibile che ciò implichi tanta ricchezza quanta instabilità. Un’adolescente sotto la lente di ingrandimento, seguita dai paparazzi e privata della propria libertà di agire e di pensare. Tutto questo, a lungo andare, può divenire inevitabilmente deleterio.
Kate Winslet, attrice pluripremiata e perfettamente inserita nel sistema dello show business hollywoodiano ed internazionale, un tempo ha dovuto combattere contro la tossicità della visibilità mediatica. Nel 1997, quando Titanic debuttò sul grande schermo, aveva appena 22 anni. James Cameron prese per mano l’interprete – e il suo partner professionale, Leonardo Di Caprio – e condusse loro verso il successo.
Tutt’oggi, in molti giocano sulla famosa ed iconica scena della porta abbandonata nelle acque gelide dell’oceano, così come sul romantico ed intramontabile momento nel quale i due protagonisti volano metaforicamente sulla prua della nave. Eppure, in seguito alla diffusione internazionale del film, Kate Winslet toccò il fondo: l’attrice venne massacrata dall’opinione pubblica e da alcuni critici cinematografici.
“Mi dicevano che non ero credibile come protagonista romantica“: le parole di Kate Winslet, la quale – a distanza di anni – ha deciso di denunciare pubblicamente quando subìto in seguito alla diffusione di Titanic. Nonostante la bellezza eterea dell’artista, in molti sostennero che non fosse adatta al ruolo di Rose. Il motivo? Le troppe curve, soprattutto, ma anche i dettagli del suo viso, lontani dalla banalità dei canoni estetici imposti dal pubblico dominio.
Il fascino di Kate Winslet risiede proprio nella sua particolarità, nella sua autenticità in quanto donna. Un aspetto, questo, che un tempo non venne colto. “Mi dicevano che ero troppo grassa,” – ha rivelato l’attrice – “che non ero bella […] Mi faceva male e mi faceva sentire insicura“. Per anni Winslet non è riuscita a rivedere la pellicola, in quanto profondamente toccata dal massacro ricevuto, non tanto sulle sue capacità attoriali, bensì sul suo corpo.
Dopodiché, una volta raggiunta l’età matura, tutte le problematiche associate al suo aspetto passarono in secondo piano, in favore di una nuova consapevolezza. “Ora sono orgogliosa di aver fatto parte di Titanic” – ha affermato – “perché è un film bellissimo e importante, che ha segnato la storia del cinema”. E, per concludere, ha ammesso a sé stessa e al suo pubblico: “Titanic è stato un dono per me, anche se ci ho messo un po’ a capirlo”.
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