Arrivano importanti novità dal Fisco: di seguito, le ultime news e le nuove agevolazioni per il mondo del turismo e dei viaggi.
Il settore turistico è sicuramente uno di quei comparti lavorativi che soffre maggiormente della stagionalità, piuttosto che di tutto ciò che di politico e sociale succede nel mondo. Basti pensare alla pandemia di Covid-19: l’intero comparto del turismo e della ricezione è stato assolutamente danneggiato da una situazione veramente spiacevole.
Ma non solo: ci sono anche guerre, problemi politici e culturali…Tutte condizioni che possono indurre i viaggiatori a cambiare destinazione per le vacanze. Spesso decretando anche un vero “tracollo” di alcune località. Fortunatamente, per il 2024 arrivano delle importanti novità e agevolazioni da parte del Fisco per i lavoratori di questi specifici settori.
Turismo e tasse: le novità del Fisco per il comparto ricettivo
Una delle prime novità e delle agevolazioni che il Fisco farà per il comparto turistico riguarda la conferma della tassazione agevolata al 5% dei premi di risultato fino a 3000 euro. Si tratta di un vantaggio importante, perché se, per esempio, un dipendente del comparto turistico riceve un riconoscimento di 2000 euro, questo non verrà tassato alla normale aliquota, ma solo al 5%.
Ma c’è dell’altro. Ben più importante elemento è il trattamento fiscale integrativo per il settore turistico del 15% esente da contribuzione al reddito. Ciò significa che, chi lavora in tale comparto, pagherà meno tasse sul reddito guadagnato e, inoltre, questa specifica somma di denaro non viene considerata quando si calcolano i contributi. E, come se non bastasse, si potranno riscattare fino a 5 anni di lavoro non continuativo.
Fra gli altri punti da tenere a mente, c’è anche quello inerente la riduzione del cuneo fiscale. Il disegno di legge di Bilancio del 2024, infatti, prevede una detassazione del lavoro festivo e notturno per i lavoratori delle strutture ricettive.
Chi, inoltre, sta per iniziare una nuova attività nel comparto turistico deve ricordarsi che può richiedere anche i famigerati Contributi a Fondo Perduto, perché possono essere sfruttati per coprire spese essenziali per il progetto o l’attività. Ma anche investire i fondi nell’innovazione digitale, nella formazione del personale e persino per costruire reti con altri imprenditori.
La possibilità per il comparto turistico di sfruttare questi vantaggi fiscali è quindi evidente e, soprattutto, ben articolata. Chiaramente, è importante rivolgersi sempre ad un commercialista di fiducia per capire in quali ambiti si rientra con la propria attività, ma perdersi l’opportunità di sfruttare una delle agevolazioni in questione sarebbe quasi follia oggi.