Un donna di cui non si smetterà di parlare, per il connubio di gentilezza, fragilità e irriverenza che la sua personalità ha rappresentato.
Diana Spencer ritorna, in un modo o in un altro. Perché è un ricordo di molti, ancora, è perché rappresenta un legame tra passato e presente, ancora saldo, in un mondo d continui mutamenti. Tutto cambia e anche la monarchi britannica, un tempo così simile a sé stessa ha visto ha visto infrangersi abitudini e miti, anno dopo anni. E tutto, in un certo senso, iniziò con lei. Principessa dolce e irrequieta, apparentemente sottomessa al protocollo di Corte e al non detto, fino a decidere di rompere il freno e andare via. Nonostante i due figli, e la Corona ad attenderla. Non fu abbastanza.
Sono passati vent’anni, e lei già non era più tra noi. Erano ilgennaio 2003 quando James Hewitt, ex ufficiale dell’esercito britannico e amante di Diana, dichiarò alla CNN di voler vendere una serie di lettere private firmate proprio da lei, Lady D in persona. «Sarei disponibile a farlo», disse a a Larry King che lo intervistava, e sembrò una minaccia. «Idealmente, penso che potrebbe comprarle un collezionista, in quanto le lettere sono o diventeranno importanti documenti storici».
Oltre vent’anni si torna parlare di quelle lettere. E a parlarne è un’esclusiva firmata dal tabloid britannico the Sun, secondo cui Hewitt avrebbe contattato molteplici case d’aste attraverso i propri intermediari «con l’obiettivo di vendere il suo tesoro» consistente in 64 lettere redatte dalla principessa tra il 1989 e il 1991. Un periodo cruciale, quando il suo amante stava prestando servizio sotto le armi nella prima Guerra del Golfo. Uno scenario quasi d’altri tempi: un soldato e delle lettere che partono e arrivano sul fronte, per un soldato fra i tanti, in apparenza. Ma a firmare quelle missive, come un’innamorata qualsiasi era Diana. E forse sì, era una donna innamorata come tante altre che scriveva al suo uomo. Il maggiore James Hewitt era il suo istruttore di equitazione, e i due si conobbero nel 1986, cinque anni dopo il matrimonio con Carlo con una Diana già stanca di tutto.
«Le lettere sono state offerte ad un collezionista privato per un prezzo fino ad un milione di dollari», scrive ancora il tabloid, sollevando quindi il timore che certi scritti possano diventare pubblici. «È qualcosa di impensabile, sono appunti di un periodo davvero delicato della vita di Diana», sottolinea la biografa Ingrid Seward. «Lui l’ha tradita in così tanti modi, questo sarebbe l’insulto finale».
Lady Diana, le lettere fanno paura
«Le lettere sono state offerte ad un collezionista privato per un milione di dollari» fa maliziosamente trapelare il Sun, sapendo di suscitare timore nella Famiglia Reale e ai tanti che tengono – e ancora sperano – nel buon nome dell’Inghilterra. Perché quello che non si vuole è che certi scritti diventino di pubblico dominio. «È qualcosa di impensabile, sono appunti di un periodo davvero delicato della vita di Diana» ha detto senza mezzi termini la biografa Ingrid Seward. «Lui l’ha tradita in così tanti modi, questo sarebbe l’insulto finale».
Il condizionale ovviamente resta d’obbligo perché dalla casa d’aste con cui si sarebbe accordato non sono arrivati commenti, e un portavoce di Hewitt “il traditore” ha smentito, in parte, i fatti: «I contatti ci sono stati solo perché lui, per motivi personali a scopi assicurativi, vuole autenticare e valutare le lettere», si legge. «Ma non ha intenzione di venderle, né sta sollecitando richieste d’acquisto».
Il Sun replica pubblicando un presunto scambio di mail in cui si fa riferimento ad un «potenziale acquirente»: «Questo impedirebbe alle lettere di finire all’asta pubblica per molto tempo». Ad ogni modo, la preoccupazione resta: «Diana era una prolifica scrittrice di lettere», ammette Ingrid Seward modo sembra voler tranquillizzare i nostalgici della Principessa «nessuna di queste lettere ha natura intima». Ma l’amore con il maggiore non fu cosa da poco. E il dubbio resta.