Una presa di posizione decisa e senza compromessi quella di Serena Bortone. Ma ci saranno conseguenze e non lievi
Serena Bortone è riuscita a prendersi la scena. Non solo la conduttrice ha dettato l’agenda politica della giornata, ma la vicenda dell’intervento di Antonio Scurati sul 25 aprile nel suo programma, bloccato dalla Rai a poche ore dalla messa in onda, ha generato un prevedibile effetto boomerang che ha portato a una concentrazione di attenzione significativa sul programma di Rai3, aperto proprio con la lettura del testo censurato da parte della conduttrice.
Notizia della giornata e ascolti quasi raddoppiati, con una crescita netta: Chesarà… passa dai 582.000 spettatori con il 3.4% di share del 13 aprile agli 899.000 spettatori con il 4.9% di share. Ma quanto accaduto ieri non rientra unicamente nel campo della televisione e le reazioni della giornata – ne hanno parlato i principali esponenti politici del Paese, compresa la premier Giorgia Meloni – testimoniano che la vicenda dello stop all’ospitata di Scurati si è trasformato in un caso nazionale che ha generato grande caos nella maggioranza e a Viale Mazzini.
Dello stop al monologo scritto dallo scrittore in occasione del 25 aprile, “nessuno mi ha informato”, ha detto a La Stampa l’amministratore delegato Roberto Sergio, che a detta sua ha appreso del “caso Scurati dal post che la giornalista Serena Bortone e ha pubblicato sui profili social”.
Per l’ad “si doveva agire diversamente“, anche se l’amministratore delegato sembra sposare la ricostruzione dell’azienda, ribadita anche da Giorgia Meloni, per poi aggiungere: “Possiamo anche discutere sulla richiesta di 1800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato. Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio”.
Sergio ha quindi parlato del fatto che qualcuno intenda “distruggere la Rai”, parole nel merito delle quali è giunta al suo indirizzo una lettera di UsigRai nella quale si legge: “Se vuol difendere l’azienda, lei ha il dovere di dire chi la vuole distruggere. E di difenderla”. Il sindacato dei giornalisti ha pubblicato un comunicato letto anche nelle edizioni dei Tg, parlando di “controllo ogni giorno più asfissiante”
Nonostante questo, ci si chiede se arriveranno provvedimenti nei confronti di Serena Bortone, che a inizio trasmissione ha letto il testo di Antonio Scurati bloccato dall’azienda e ceduto dallo scrittore a titolo gratuito, per poi essere letto in contemporanea anche a In altre parole, su La7. Stando a quanto riporta Repubblica, per Bortone sarebbe in arrivo conseguenze: “Sipario a giugno sulla trasmissione Chesarà e provvedimento disciplinare in arrivo”. Ipotesi che, vale la pena dirlo, allo stato attuale delle cose rappresentano un assist potenziale per la conduttrice, più che una prospettiva nefasta
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