Installare telecamere in giardino è una sicurezza in più per la propria abitazione, ma occorre conoscere certe informazioni prima.
Spesso, chi vive in una villa isolata o autonoma, per stare più sicuro dai ladri, fa installare delle telecamere di sicurezza. Telecamere ai lati del giardino e lungo le mura, certamente fanno dormire sonni migliori e scoraggiano l’irruzione da parte dei malintenzionati. Tuttavia, le telecamere non si possono installare da soli, perché bisogna seguire determinate regole.
Per non infrangere la normativa sulla privacy, bisogna sapere come e dove installare le telecamere di sorveglianza, per rispettare la riservatezza di tutti i vicini di casa o dei passanti che transitano lungo le mura dell’abitazione. Il problema, dunque, non è solo tecnico, ma anche giuridico. Vediamo qualche accorgimento da seguire se si intende installare telecamere in giardino.
Qualche accorgimento da seguire se si vogliono installare telecamere in giardino
Installare telecamere in giardino, quindi nella propria proprietà, non è vietato dalla legge e non servono autorizzazioni. Tuttavia, occorre fare attenzione all’angolo di visuale, ciò non bisogna mai riprendere altre abitazioni o parti esterne, anche quelle confinanti. Non si possono filmare le strade esterne, cioè quelle destinate al transito pedonale o dei veicoli.
Si deve tutelare la privacy dei passanti e delle targhe delle automobili, ma anche abitudini di vita. La telecamera può riprendere solo il cancello esterno o i muri perimetrali, ma senza riprendere luoghi pubblici o privati di altre persone. Quindi, le telecamere devono essere sempre puntate verso l’interno, mai verso l’esterno.
Inoltre, quando si installano le telecamere, occorre indicarlo con un apposito cartello, il quale segnala appunto la presenza dell’impianto di video sorveglianza. Questo deve essere messo in bella vista, soprattutto per coloro che transitano lì davanti, come ad esempio i postini, i corrieri o i visitatori. Non occorre indicare dove sono piazzate le telecamere, queste possono anche essere nascoste.
Cosa si rischia in caso di violazione di privacy
Le immagini registrate dalle telecamere possono essere memorizzate e tenute nel proprio archivio per massimo 72 ore. In caso di necessità, questo è il tempo limite per poterle visionare, magari a seguito di un furto, di un atto criminale o di un atto di vandalismo. Gli impianti moderni pensano già da soli, se impostati, a cancellare le immagini registrate dopo 72 ore, liberando spazio in memoria.
Salvo casi eccezionali, sotto richiesta di Forze dell’Ordine, che possono acquisire filmati necessari per completare un’indagine, non si possono diffondere le immagini registrate, specie senza consenso dei diretti interessati. Se ripresi senza consenso, si può intervenire contro il proprietario in via civile, chiedendo che la telecamera venga rimossa o riposizionata, oppure, in via penale, sporgendo denuncia.
Infrangere le normative sulla privacy può valere una reclusione in prigione che va dai 6 mesi fino ai 4 anni. La parte lesa, in entrambi i casi, può richiedere risarcimento per violazione di privacy. Insomma, in questi casi, occorre sempre fare attenzione, va bene proteggere la propria abitazione, ma senza invadere la vita degli ignari passanti o vicini.