Spettacolo

Fabio Testi, il dramma del famoso attore: è stato difficile scrollarsi di dosso tutto

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Leonardo Pasquali

I primi passi nel mondo del cinema, per Fabio Testi, non furono affatto semplici. Soprattutto per un motivo dovuto alla sua storia personale.

“Ognuno è legato a un periodo bello della mia vita, in cui ho sempre dato anima e corpo”, risponde così Fabio Testi a chi gli chiede quale sia il suo film preferito tra quelli nei quali ha recitato. Un posto speciale nel suo cuore è riservato a Il giardino dei Finzi Contini. Vittorio De Sica nel 1970 lo scrittura per vestire i panni di Giampiero Malnate nella pellicola che vincerà l’Oscar come miglior film straniero: “Con Il giardino dei Finzi Contini ho raggiunto il successo internazionale. Occupa un posto importante nella mia carriera”, dice.

Fabio Testi racconta il suo dramma: non è stato semplice lasciarsi tutto alle spalle (Foto Ansa) – 4minuti.it

Nonostante l’inizio col botto, però – lavorare con una delle più grandi leggende del cinema non è certamente da tutti – fu un periodo piuttosto complicato per l’attore, che si ritrovò a dover superare diversi ostacoli. Il motivo? I critici, innanzitutto, se la presero con lui per il suo accento: “Dicevano che ero bello, stupido e con l’accento veneto. Nei salotti romani sorridevano solo a sentirmi recitare”. Ma fu per un altro motivo che dovette lottare con le unghie e con i denti fino a ritagliarsi uno spazio.

Fabio Testi e un inizio complicato: “Essere apertamente di destra…”

Una carriera lunga e ricca di successi quella di Fabio Testi, che nel 1970 esordì sul grande schermo grazie a Vittorio De Sica, che lo volle all’interno del cast per l’omonima trasposizione cinematografica del romanzo Il giardino dei Finzi Contini. Il debutto coincise con la vittoria dell’Oscar per il miglior film straniero. Il premio permise all’attore di farsi conoscere a un pubblico molto ampio. Tuttavia, gli anni seguenti non furono semplici per lui.

Dopo il clamoroso successo ottenuto con Il giardino dei Finzi Contini, seguì un periodo complicato per Fabio Testi (Foto Ansa) – 4minuti.it

Proprio in quel periodo, infatti, si dichiarò apertamente di destra, schierandosi a livello politico. Questa mossa non incontrò il favore dei ‘salotti romani’ legati al cinema, che solo a sentire il suo nome storcevano il naso. Di quel momento ha parlato ai microfoni de La Stampa: “L’intellighenzia era effettivamente in mano alla sinistra in quegli anni, gli intellettuali erano di un certo tipo di orientamento. Questo però non ha fermato la carriera di qualcuno che avesse idee diverse”.

Leonardo Pasquali

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